Nei pressi dell'area archeologica di S’Èlighe Entosu, si trovano anche tracce di insediamenti produttivi, che hanno operato fino alla prima metà del XX secolo. Si tratta di diversi mulini (le cui prime tracce documentarie ascendono al XIV secolo), che sfruttavano l'energia dei corsi d'acqua presenti per l'attività di molitura prevalentemente di cereali: il mulino idraulico ha infatti rappresentato per diversi secoli il sistema fondamentale per la macinazione dei cereali in Sardegna.
L’opificio molitorio vero e proprio era la costruzione dove si trovava l’impianto di macinazione, azionato da una ruota orizzontale o verticale. Vi era inoltre una calcara, ossia un forno per la produzione della calce, materiale necessario per l'edilizia, che probabilmente utilizzava come materia prima la pietra calcarea abbondantemente presente nel territorio.
Risalente al XIX secolo, la calcara è ancora oggi ben visibile in buona parte dell'impianto e delle mura, così come uno dei mulini. Di quest'ultimo nei primi anni 2000 sono stati restaurati gli esterni con l'obiettivo di valorizzare la storia produttiva ed economica locale e farlo divenire sede operativa per un'eventuale gestione imprenditoriale e turistica dell'area archeologica. Il secondo edificio è presente poco più in alto nel versante, purtroppo in stato di rudere e costituito anch’esso da pietrame e conci di natura carbonatica.
Fonte: https://www.unionecoros.it/perledelcoros/cargeghe